martedì 12 maggio 2009

Casa 100k



Tempo fa, in una intervista, l'architetto Mario Cucinella disse che in Italia si parla di casa e di idee nuove per l'abitare solo quando c'è un'emergenza, e purtroppo ha totalmente ragione. La società si evolve a ritmi sempre più veloci e un dibattito sulle nuove esigenze abitative manca e non solo in Italia. Il problema è che le grandi aziende fanno molto oggi per ridurre consumi, sprechi e inquinamento, per creare una produzione più eco-compatibile, mentre la fetta più grossa dei problemi di inquinamento ambientale derivano proprio dai consumi domestici verso i quali pochi fanno qualcosa di veramente utile.
Tra i tanti architetti che, invece di cavalcare le mode, preferiscono analizzare i problemi e proporre soluzioni serie e razionali c'è questo Mario Cucinella (http://www.mcarchitectsgate.it) che dal suo studio di Bologna progetta edifici in tutto il mondo (una delle sue ultime opere è proprio la nuova sede del Comune della sua città, interessante esempio di edificio pubblico eco-sostenibile in Italia). Da sempre impegnato nella ricerca di materiali e tecnologie nuove per la qualità della vita e il comfort abitativo, ha da poco intrapreso una sfida molto coraggiosa: creare la casa eco-compatibile a basso costo, in altre parole la CASA 100k (http://www.casa100k.com).
L'idea è semplice: è possibile creare un edificio abitativo in linea con le ultimissime tecnologie sul risparmio energetico a 1000 euro il mq (cioè 100.000 euro per 1oo mq) che sia anche confortevole?



Cucinella, a differenza di molti, non ha solo esposto le sue idee per una idea abitativa nuova, la sta anche realizzando a Settimo Torinese dove il Comune ha scommesso sulla sperimentazione delle nuove tecnologie in 50 alloggi di prossima realizzazione.



Qui non si tratta soltanto di lanciare idee nuove ma di sperimetarne i risultati, e Cucinella, che ha sempre basato il proprio lavoro su una preventiva ricerca di problemi e soluzioni (e non sulla riproposizione di vecchi schemi obsoleti come fanno alcuni), ha dato la propria impronta ad una esigenza che oggi sembra sempre più pressante: il traguardo delle "emissioni zero". Le case progettate infatti sono autosufficenti energeticamente (solare, fotovoltaico ed eolico, associati a tecnologie geotermiche e di riciclo delle energie residue hanno fatto di un sogno una realtà già in fase di collaudo).
Non a caso il mensile Wired (http://www.wired.it), nella sua versione italiana, ha dedicato la copertina interamente a questo architetto. Nello stile di questo mensile, da poco finalmente anche in Italia, c'è infatti l'attenzione verso le nuove tecnologie che veramente migliorano la vita e danno un senso alla parola progresso (scremando tutto ciò che è solo moda) dando voce a persone che fanno qualcosa di più concreto che parlare soltanto: sperimentano.

15 commenti:

PEJA ha detto...

Wired Italia ha un carattere molto diverso da quello americano, molto più interessato alle tecnologie pragmaticamente utili. Non che sia un male, anzi a noi architetti è tutto di guadagnato. L'edificio di Cucinella è veramente interessante, lo vidi la prima volta alla biennale di Venezia al penoso padiglione Italia: quell'opera però spiccava sinceramente. Il design tra l'altro non è male, più che dignitoso senz'altro!

Master ha detto...

Sono stato anche io a quella Biennale ed è stato veramente triste vedere come il padiglione italiano fosse nel complesso poco interessante rispetto a quelli degli altri paesi. In un momento in cui le idee sembrano poche e ripetitive, il progetto di Cucinella mi sembra essere veramente originale e innovativo.

DARIO ha detto...

Ti voglio segnalare tra i progetti eco-compatibili, che tu già conoscerai sicuramente, anche il grattacielo affusolato di Foster a Londra, forse uno dei primi ad essere veramente orientato al risparmio energetico vero e proprio. Ho avuto modo di studiarlo bene per una tesina di qualche anno fa ed è veramente ben fatto.

http://www.fosterandpartners.com/Projects/1004/Default.aspx

Pietro Pagliardini ha detto...

Scusa Master, ma riesci a spiegarmi cosa ha di interessante questo progetto, oltre all'ottima strategia di marketing dell'arch. Cucinella?
Che razza di abitazioni sono quelle? L'arch. Cucinella ha approfondito, in maniera intelligente, un filone che tira, e questo è un grande merito professionale e io mi levo tanto di cappello per questo, perché a me i professionisti in questo modo piacciano, li stimo e ne ho anche invidia.
E' un bravo professionista che sa fare il so mestiere e ha trovato un marchio giusto.
Perché non inquadriamo il fatto nella sua giusta dimensione, senza mitizzare sempre come è d'uso tra noi architetti? Il progetto in sé non è diverso dai soliti progetti di cui sono piene le riviste e lo ritengo anche sbagliato. Solo che lo ha saputo vendere in maniera speciale attraverso una sapiente campagna pubblicitaria.
Come si vendono i pantaloni a vita bassa o gli occhiali Ray Ban degli anni '60. Vogliamo dirlo che c'entra niente con l'architettura? Oppure, se preferisci, che la storia dell'architettura degli ultimi anni è solo marketing.
E detto questo riconfermo tutta la mia stima a Cucinella per le sue capacità imprenditoriali e di marketing.
Saluti
Pietro

Anonimo ha detto...

L'edificio di Cucinella è interessante.
Tanto di cappello ad un progetto che riesce ad unire la sostenibilità ad una ridotta spesa economica.

Non riesco a capire come la nuova sede comunale di Bologna sia ecosostenibile, visto che è progettata in maniera orrenda (esperienza personale): si muore dal caldo d'estate (e quindi occorre alzare i condizionatori) e si bubbola di freddo d'inverno.

A presto

Matteo

Master ha detto...

Se tu, Pietro, non riesci a mettere da parte i tuoi preconcetti sull'architettura contemporanea, non riuscirai mai a vedere l'innovazione che sta dietro le nuove idee e i nuovi progetti che utilizzano giustamente le innovazioni in campo tecnologico e scientifico.
Il progetto di Cucinella è universalmente riconosciuto, nel nostro campo s'intende, come uno dei più interessanti e intelligenti, poi se riesca a realizzarlo nel difficile ambito economico-sociale e culturale in cui ci troviamo in Italia, questo è da vedere. Ci sono comunque comuni italiani che hanno scommesso su di lui e sul progetto "casa 100k".
Banalizzare un lavoro così interessante come fai tu al solo ambito del marketing è come vedi abbastanza riduttivo, ma purtroppo è un atteggiamento di molti architetti che denigrano le innovazioni o perché non le capiscono o per partito preso contro una o l'altra corrente di pensiero.
Il solo consiglio che posso dare a questi colleghi è di studiarsi attentamente un progetto prima di parlarne (bene o male) e di osservarne gli eventuali successi o insuccessi prima di esprimere un giudizio perentorio. L'apertura mentale, come non mi stancherò mai di ripetere, è fondamentale nel nostro mestiere.

Master ha detto...

Per quanto riguarda il prigetto degli uffici comunali di Bologna ti posso solo riportare quello che mi è stato riferito da diversi colleghi che lo hanno visitato e che ci hanno lavorato per diverso tempo: è un edificio che produce un grosso risparmio energetico per via dei pannelli solari montati sulla copertura che uniace i due edifici principali ed è stato recensito per questo in molte autorevoli riviste di architettura.
Spero di poterlo visitare al più presto ma se il problema è la gestione dell'impianto di climatizzazzione, a basso costo visto che l'energia è fornita dai pannelli fotovoltaici, bisogna anche vedere come è stato progettato.
Non esiste un progetto perfetto e sicuramente quell'edificio avrà dei problemi, rimane comunque uno degli esempi più importanti di eco-sostenibilità in Italia.

Anonimo ha detto...

Non vorrei essere polemico, ma un edificio ecocompatibile è questo: http://www.gpark-blueplanet.com.
Sicuramente non una scatola di vetro a cui vengono "appiccicati" dei pannelli fotovoltaici...
Ciao.

Matteo

DARIO ha detto...

Ho comprato Wired e mi sono letto l'articolo, per altro riduttivo rispetto all'importanza del progetto di Cucinella. E' proprio vero che i mass media banalizzano un po' tutto perchè solo andando sul sito dell'architetto in questione o su Casa100k si comprende in pieno la validità delle idee proposte. Se in Italia si affidassero a gente come Cucinella le scelte strategiche in campo energetico non saremo costretti a comprare energia (prodotta dal nucleare) da altri paesi e staremo decisamente meglio.
Ci sono regioni in cui alcuni obsoleti e bigotti vincoli paesaggistici impediscono l'installazione di turbine eoliche per la produzione di energia elettrica mentre in Spagna ne hanno disseminate in tutta la Mancha con ottimi risultati. Questo a riprova di quanto siamo indietro in questo bel paese.

Master ha detto...

Grazie Matteo per il link, è un ottimo progetto ma è in UK. Mi piacerebbe che anche in Italia facessero cose del genere ed è per questo che vedo nel progetto Casa100k un primo passo in quella direzione. Se conosci progetti del genere anche in Italia ti prego di segnalarmeli che ci faccio un post.

Anonimo ha detto...

Volentierissimo!
In effetti mi stupisco del fatto che in Italia ancora queste tecnologie arranchino.

Per ricollegarmi a Dario, comunico solo che, dopo 12 mesi di discussione con le varie sovrintendenze, lo studio con cui collaboro è riuscito ad installare una turbina eolica (ma solo una,di più no!) a circa 12 km dalla prima abitazione (ma già sembrava troppo poco!) e solo pitturandola di verde!! Che tristezza!

biz ha detto...

Faccio anch'io come Pietro Pagliardini: che ha di tanto bello questo progetto?
Parlando di architettura, naturalmente, non di risparmio energetico.

Master ha detto...

Il progetto è centrato sul risparmio energetico, e le abitazioni sono di taglio "popolare", l'aspetto architettonico mi sembra essere un aspetto non dico secondario ma sicuramente non centrale. La sobrietà dello stile usato da Cucinella rende l'intervento anche abbastanza elegante, se confrontato almeno con l'edilizia popolare che si vede in Italia in questi anni. Il "bello" stà proprio nell'idea di poter creare un'edilia a costi contenuti ed energeticamente efficiente. Ritengo che da questo Cucinella tanti architetti, italiani e non, dovrebbero imparare molto su come si fa il nostro mestiere.
In questo blog non punto solo sull'aspetto estetico dell'architettura, anche perché è un fattore molto soggettivo, ma sulla sostanza, enormemente più interessante, che stà alla base dei progetti e delle idee. E' questa sostanza che ha sempre contato di più nell'evoluzione dell'architettura.

Biz ha detto...

Si d'accordo in genere, nel senso che sembra, in questa fase di progetto, un lavoro ben fatto, dignitoso, ecc.
Tuttavia, mi pare esagerato - è questo il senso della mia domanda - gridare al miracolo, al nuovo maestro, ecc. ecc.
La mia impressione è che ci sono centinaia di architetti in Italia che sarebbero in grado di ottenere un risultato ugualmente performante nel rapporto fra spesa e prestazioni energetiche (comunque da verificare nel concreto, e nel corso degli anni ... la questione della manutenzione non è mai tanto considerata, ma è importante), e magari ottenere un risultato architettonicamente almeno non inferiore.
Voglio dire dunque: non mi pare straordinario.
(a meno che mi si dimostri il contrario).
Un conto è fare il paragone con il geometra di paese azzecca garbugli (e Cucinella è meglio di loro, non si discute), ma un conto è portarlo come il nuovo Verbo della architettura (e qui, la cosa è assai più discutibile).

Aggiungo anche che è erroneo parlare di "edilizia popolare" in questo caso: si tratta di edilizia privata, per ceti medi. Non lusso, d'accordo.

Master ha detto...

Certo che in Italia ci sono molti architetti che potrebbero ottenere ottimi risultati, ma Cucinella lo stà facendo in concreto.
Quello che mi interessa fare nel mio blog è proporre esempi concreti e fattibili, dare esempi di lavori ben fatti, non certo urlare al miracolo come mi sembra non aver mai fatto in nessun articolo. Non mi interessa idolatrare nessuno ma quando c'è una buona idea mi pare giusto proporla.
Spesso nella nostra professione ci dimentichiamo di quanto grandi siano le possibilità che abbiamo di produrre un valore aggiunto al mondo che ci circonda, sembra retorica ma non lo è e gli esempi che propongo lo dimostrano. Se il progetto di Cucinella produrrà anche solo la metà dei benefici (economici, energetici e funzionali) che promette allora sarà di esempio per una nuova tendenza costruttiva che seguiranno in tanti e che potrebbe avere ottimi effetti sull'economia locale e, perchè no, anche globale.

Sono ottimista sulle capacità degli architetti di oggi, anche perchè vedo il grande fervore e la grande passione che contraddistingue le "nuove generazioni" che, oggi più che mai nella storia, sembrano avere una consapevolezza globale dei problemi e delle capacità di risolverli. L'evoluzione dell'architettura è sempre passata per la sperimentazione di nuove idee.